LA STORIA - LA TRADIZIONE DELLA TERRACOTTA A CASTELLAMONTE - Fornace Pagliero - Mostre d'arte a Spineto di Castellamonte

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Un angolo perfettamente conservato
di una fornace di inizio '800


Il complesso si trova dove è nata, a fine settecento, la storica manifattura Pagliero Michele.
Qui, dopo un attento intervento di ristrutturazione conservativa a cura di Daniele Chechi, è stata riattivata la vecchia filiera della Fornace ridando vita produttiva alla storica industria ceramica, qui tra sale e gallerie di particolare interesse architettonico, si conserva la memoria storica della patria delle ceramiche di Castellamonte, nonostante sia la più antica è sopravvissuta praticamente intatta allo scorrere del tempo.  Si configura quale luogo simbolico dell’arte ceramica e del lavoro, attraverso oggetti preziosi, tra i quali le attrezzature d’epoca, gli stampi autentici e le vecchie matrici. Tale scenario diventa lo spazio espositivo dove artigianato d’eccellenza , storia e cultura si incontrano mescolandosi con il territorio e le tradizioni. Aggirandoci in questi luoghi torna in mente la teoria di William Morris sulla dimensione sociale dell’arte come esercizio pratico che si risolve nel mestiere.



Nella Fornace ha sede anche la Ceramiche Cielle, che produce le classiche stufe di Castellamonte in ceramica secondo la tradizione e con gli stampi originali dell'epoca. Per andare al sito
cliccate qua.

La Fornace che 200 anni fa produceva manufatti
in ceramica diventa la cornice di importanti
mostre dedicate all'arte



              Immagini tratte dall'antico catalogo Fornace Pagliero                 


Dopo la pausa invernale, il Centro Ceramico “La Fornace”, in frazione Spineto di Castellamonte (To), riapre i battenti con tre eventi già in calendario e che non mancheranno di replicare il successo degli allestimenti che,  negli ultimi anni, hanno portato presso la storica ex fabbrica della ceramica migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia, ma anche da diverse nazioni d’Europa, dagli Usa e persino dal Giappone.
Da quest’anno “La Fornace” sarà inserita nel circuito “Torino Musei” e godrà di tutte le convenzioni previste così come i tesserati potranno avere, anche qui, le agevolazioni comprese nella carta. Le presenze, in questo modo, verranno trasmesse telematicamente alla banca dati e saranno facilmente documentabili.
Daniele Chechi, titolare del Centro Ceramico, spiega: “La Fornace è entrata nel prestigioso circuito Torino Musei la scorsa primavera. Per me è un grande riconoscimento per il lavoro svolto in questi ultimi anni ed è un motivo in più per cercare di portare, anche quest’anno, a Spineto artisti e collezioni di fama internazionale.
Le mostre “Alberto Giacometti e l'arte africana” , “Triarte 2” composta da Gaetano Carboni, Marisa Marconi ed Elio Torrieri e quella su Domenico e Umberto  Mastroianni saranno curate da Floriano De Santi. Da quest’anno, inoltre, è anche nata ufficialmente l’Associazione  Museo Centro Ceramico Fornace Pagliero 1814. Un’ulteriore dimostrazione che il sito è vivo, cresce e pensa al suo futuro impegno nel mondo dell’arte
”.
Commentando le mostre che interesseranno la primavera e l’estate 2014, Chechi aggiunge: “Ospiteremo “Alberto Giacometti e l'arte africana” e “Triarte 2” composta da Gaetano Carboni, Marisa Marconi ed Elio Torrieri, dal 26 aprile al 29 giugno .

Da  23 agosto al 28 settembre, partirà Change 3, a cui stiamo lavorando per proporre un allestimento nuovo e sorprendente. Come gli altri anni, sarà un omaggio alla ceramica con la partecipazione di una trentina di artisti di fama nazionale ed internazionale. In contemporanea verrà aperta la mostra TRIARTE 3 ed una collettiva di artisti ceramisti di Savona che presenteranno le opere inedite realizzate per l'occasione.

Durante questi cinque mesi, oltre all’evento principale, avremo anche altre mostre proposte da artisti locali quali Miro Gianola, con opere che esplorano il delicato equilibrio tra uomo e ambiente, e da altri di fama nazionale come Ferruccio Gini, con le sorprendenti pittografie che riproducono un mondo puro e rarefatto catturato con la macchina fotografica, e Paolo De Stefani con le originali pittosculture che non mancheranno di stupire.  Avremo anche le sculture della giovane artista canavesana Isabella Corni. Contemporaneamente proporremo delle collettive collaterali e alcuni allestimenti permanenti.

La Fornace si conferma, dunque, luogo d’arte per eventi di respiro internazionale e, al tempo stesso, vetrina per gli artisti italiani e castellamontesi. Vogliamo, infine, rendere omaggio alla lunga storia della locale scuola d’arte, oggi liceo artistico, Felice Faccio che da oltre un secolo è una indispensabile fucina di nuovi talenti. All’istituto abbiamo riservato uno spazio all’ingresso in cui inserire alcune opere storiche”.

Le mostre sono patrocinate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino, dal Comune di Castellamonte e dal liceo artistico “Felice Faccio” e da Torino Musei.

L'Associazione Museo Centro Ceramico
Fornace Pagliero 1814

   

A 200 anni esatti dalla nascita della Fornace è nata ufficialmente l’Associazione Museo Centro Ceramico Fornace Pagliero 1814. Un’ulteriore dimostrazione che il sito è vivo, cresce e pensa al suo futuro impegno nel mondo dell’arte.

L'associazione si pronone di:

  • Descrivere e documentare modi in cui il territorio si è modificato nel corso dei secoli.

  • Contribuire alla conservazione, alla valorizzazione e alla rinascita dell’identità di una popolazione indissolubilmente legata alla lavorazione artigianale in generale e della ceramica in particolare.

  • Divulgare il patrimonio culturale.

  • Accrescere l’offerta culturale del Piemonte entrando a far parte della rete dei musei.


Obiettivo. Descrivere e documentare i modi in cui il territorio si è modificato nel corso dei secoli.
Azioni.

  • Recuperare il patrimonio proprio della Fabbrica Pagliero e più in generale del territorio di Castellamonte, individuando macchinari e oggetti importanti non solo per lo specifico uso strumentale, ma per la loro funzione nel contesto generale della vita della popolazione.

  • Descrivere - attraverso gli impianti, i prodotti, le testimonianze del territorio e del lavoro - l’evoluzione delle tecniche produttive della lavorazione della ceramica, per fornire una rappresentazione storico-sociale dell’attività del luogo.

  • Individuare specifiche azioni finalizzate al recupero, alla valorizzazione e all’ampliamento del patrimonio.

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